Lista Centrali Nucleari: spuntano Scarlino e la costa da Follonica a Montalto di Castro

Il Pd lascia trapelare informazioni da documenti riservati riguardanti i possibili luoghi di costruzione di centrali elettronucleari in Italia

12 e 13 Giugno i castiglionesi chiamati al referendum:

 per la Toscana si parla di isola di Pianosa, costa nord tra Piombino e Cecina, costa sud fino a Follonica, costa grossetana prima e dopo l’Argentario.

I castiglionesi sono chiamati ad esprimere la loro opinione riguardo l’installazione di centrali nucleari sul territorio nazionale. Tra le sedi designate dal governo attuale per l’eventuale costruzione dei siti nucleari troviamo i nomi delle cittadine di Montalto di Castro e di Scarlino, molto prossime al territorio comunale se non addirittura attigue: tutti noi castiglionesi siamo così tra i principali interessati alla chiamata alle urne.

Ma ci sono dei rischi? L’impatto ambientale ci deve preoccupare? Avremo dei guadagni?

I rischi non c’è bisogno di illustrarli: le immagini di Chernobyl e Fukushima sono ben vivide e ci hanno ricordato che procedure di sicurezza e controlli continuati possono davvero poco contro l’imprevedibilità dell’errore umano e la forza della natura. Possono la digitalizzazione e l’automazione delle procedure di sicurezza, la presenza di personale altamente formato e la costruzione di edifici altamente sicuri, essere un valido buon motivo per non temere la contaminazione della nostra terra, del nostro padule, del nostro mare? Potremo noi accogliere a braccia aperte tale rischio, proprio noi che tanta bellezza abbiamo da perdere?

Valutiamo l’impatto ambientale: la 4° generazione di centrali sembra avere una sicurezza ed una efficienza migliorate, inoltre hanno un sistema di trattamento delle scorie radioattive integrato che dovrebbe abbattere notevolmente costi e scorie. Il problema è che le centrali di 4° generazione sono ancora in fase di progettazione, non sono ancora state sperimentate e i loro costi sono altamente proibitivi. Le scorie radioattive così rimangono un quesito da prendere in considerazione: chi acconsentirà al loro trattamento? Chi al loro stoccaggio? Entrambi i processi se svolti “in loco” ci esporrebbero ad un rischio continuo di fuga radioattiva ed inquinamento delle falde acquifere, se svolti altrove il loro trasporto (presumibilmente da svolgersi su rotaia) sarebbe problematico e comporterebbe i rischi di un normale trasporto ferroviario incrociati a quelli delle scorie nucleari.

Per quanto riguarda i guadagni le centrali forniranno una quantità di energia a costo praticamente irrisorio che permetteranno un grande guadagno per lo stato, permettendo così una autonomia (anche se parziale) dagli altri paesi produttori. Ma prima di parlare di guadagni dobbiamo parlare di spese e di investimenti: il costo iniziale sarà molto elevato, l’eventuale centrale non sarà pronta prima di un decennio, quando entrerà a piena produzione passeranno degli anni per recuperare i costi e solo dopo due o tre decenni potremmo parlare di guadagni, tenendo fuori dal conto le spese di manutenzione e controllo.

Voglio riportare poi una cosa che mi ha colpito molto durante una assemblea universitaria riguardo le energie rinnovabili due anni fa: la cosa più eclatante fu un grafico sulle prospettive di durata delle risorse di energia combustibile, fossile e nucleare.

Secondo questo grafico basato su dati del 2006, al consumo attuale (cioè del 2006), le risorse combustibili naturali (legno,carbone e derivati) avevano una prospettiva di durata di 100 -120 anni; le risorse di combustibile fossile (petrolio greggio e suoi derivati) invece sarebbero terminati entro 70-80 anni; il combustibile nucleare puro (uranio, plutonio) invece sarebbe terminato entro 30-40 anni, dopo di ciò sarebbe rimasto solo combustibile di tipo secondario di minore efficienza a parità di materiale e scorie.

Il mio punto di vista è che stiamo investendo su di una tecnologia morta, una tecnologia in cui era giusto investire nel passato: investire sul nucleare attualmente porterebbe ad un grosso investimento in una tecnologia che rimarrebbe, con molta probabilità, non sfruttata.

Per quanto infatti il nucleare possa essere una fonte di energia non inquinante e a costo zero, dobbiamo fare i conti con le risorse di combustibile fissile, che sono inevitabilmente destinate all’aumento di costo, portando così a minori profitti.

Da quando ho iniziato a seguire conferenze e ad informarmi in ambito universitario sull’energia nucleare, i rischi e le applicazioni sono cambiate molte cose: prima fra tutte è cambiata l’amministrazione comunale castiglionese con il voto del 15 Maggio. La mia speranza è che si valuti una concertazione con il comune di Scarlino per un fronte comune contro il nucleare.

Nota: il referendum del 12 e 13 Giugno 2011 è un referendum ABROGATIVO, quindi la risposta da dare sarà [SI] nel caso si voglia abrogare/annullare la legge che prevede la costruzione di centrali nucleari sul territorio nazionale, mentre la risposta per chi è favorevole alla loro costruzione sarà [NO].

Per saperne di più:

digitare su qualsiasi motore di ricerca “lista siti nucleari in Italia”

risorse e consumo di energia nel mondo

Centrale elettronucleare.

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